GIUSTO PER SAPERE, SENZA POLEMICHE: CHI HA PAGATO?
GIUSTO PER SAPERE, SENZA POLEMICHE: CHI HA PAGATO?

Gemellaggi tra città: quanto costano in tempo di crisi?

- di Chiara Laterza -

I gemellaggi indicano la cooperazione tra due comunità nell’instaurare rapporti duraturi nel tempo riguardo iniziative politiche, economiche, culturali, educative. Ma quanto costa per un Comune gemellarsi con un’altra città, come viene misurata la ricaduta economica e quanto ne beneficiano i cittadini? Scopriamolo insieme

18 luglio 2012

 

Quante volte vi sarà capitato di vedere, all’entrata in città, un segnale stradale con nome del luogo, bandiere, corredato dalla citazione di altre città italiane o estere? Come avrete notato, i luoghi riportati corrispondono all’elenco delle città gemellate con una determinata location che con essa hanno dei rapporti più o meno forti volti alla cooperazione nazionale e internazionale. Ma facciamo un passo indietro: cosa sono i gemellaggi?

Ideati nel 1950, i cosiddetti town twinning rappresentano “la stipulazione ufficiale di un’unione fra due o più comunità, allo scopo di collaborare in diversi settori – quali politico, economico, commerciale, sociale, educativo, culturale – e di stabilire rapporti duraturi nel tempo”. Per richiedere il gemellaggio con una determinata città, il Comune deve fare richiesta ufficiale in Commissione europea e richiedere quindi il finanziamento tramite il programma “Europa per i Cittadini” (ora in atto quello 2007-2013) presentando nel contempo un progetto di cooperazione che espliciti gli obiettivi del gemellaggio motivandone la scelta e la ricaduta che avrà sui cittadini, in termini di arricchimento turistico e culturale sì, ma spesso anche di impoverimento economico.

Non sempre, infatti, l’UE è disposta a stanziare dei fondi per dei gemellaggi: se fino a cinque anni fa - ci spiegano all’AICCRE – circa il 50% delle domande di gemellaggio veniva effettivamente finanziato, ad oggi meno del 25% dei Comuni che ne fanno richiesta riesce a ricevere il finanziamento europeo. E se l’Europa non batte cassa, le strade da intraprendere rimangono due: rinunciare al gemellaggio oppure auto-sostenersi grazie all’impegno di sponsor privati o dei singoli (spesso ignari) cittadini.

Quest’ultima via, se vogliamo la più difficile da perseguire, spiegherebbe anche il perché le richieste di gemellaggio si fanno sempre meno frequenti o comunque, si indirizzano verso paesi con un costo della vita basso e con una vicinanza geografica tale da permettere di risparmiare sui costi di viaggio.

Il Paese con cui più città italiane instaurano gemellaggi è, non a caso, la Francia, che ne ha attivi circa 920: questo è il risultato di una cultura abbastanza simile ma anche di una vicinanza fisica non trascurabile, soprattutto per alcuni Comuni settentrionali, che permette un notevole risparmio in occasione di viaggi ed incontri ufficiali. Negli ultimi anni, inoltre, le istituzioni promuovono sempre più la cooperazione con paesi dell’Europa dell’Est, nuovi membri dell’UE con un costo della vita meno caro e con una cultura dell’ospitalità più spiccata.

Di fatto, l’ultimo gemellaggio stipulato (giugno 2012) riguarda Apiro, cittadina delle Marche in provincia di Macerata e Primosten, città croata nelle vicinanze di Spalato unite dalla volontà di realizzare scambi economico-politici e turistico-culturali.

E se i Comuni, una volta attivato il gemellaggio, investono realmente le proprie risorse in iniziative culturali e scambi tra i cittadini, nessuno può dirlo in quanto nessuno è effettivamente obbligato a redigere un documento di rendicontazione. Anche il premio “Stelle d’oro dei gemellaggi”, istituito nel 1993 che riconosceva le migliori alleanze tra città gemellate, è stato quest’anno cancellato, senza che nessuno ne conosca la reale motivazione.

Restano quindi i buoni propositi del gemellaggio quando coadiuvati da un’amministrazione sana che renda realmente partecipe la popolazione delle attività organizzate nell’ambito degli scambi europei, ma sempre più spesso si assiste anche alla sospensione di partenariati nati senza precise direttive o senza aver prima quantificato la concreta sostenibilità economica dell’operazione da parte dei Comuni interessati.

In questo quadro non rassicura inoltre, la dismissione dell’AICCRE (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), l’associazione italiana preposta al sostegno degli enti locali nella ricerca di partner e nella diffusione delle informazioni riguardanti le procedure di avviamento delle pratiche burocratiche. Con quindici lavoratori in cassa integrazione, infatti, l’associazione sta rischiando la chiusura in buona parte perché, nonostante sia stato dimezzato lo stipendio dei dipendenti, non riesce a diminuire il costo della dirigenza (150 mila euro annui più 80 mila euro di rimborsi e oneri).

Credevate che dietro quell’innocente cartello con tante bandierine di paesi diversi potessero nascondervi problematiche legate, anche in questo caso, alla crisi economica, alle più o meno lungimiranti amministrazioni comunali e all’onestà dei vertici societari privati? (Fine articolo)

 

 

A molti piace il dito al culo! MA NON A TUTTI!!!!

 

Dal sito www.beppegrillo.it
Dal sito www.beppegrillo.it

Italia 2015 - 2035. Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello mussoliniano. Unadittatura democratica ispirata da Gelli e prima ancora da Cefis, che puzza di P2 e di logge massoniche coperte, che viene attuata sotto i nostri occhi e con la benedizione silente del Colle. E' una lunga marcia iniziata con l'esproprio dei diritti costituzionali dei cittadini, con la continua delegittimazione di fatto della Costituzione. Passo dopo passo. Il Parlamento è stato ridotto con l'abuso dei decreti legge, che dovrebbero avere solo carattere di urgenza, a uno studio notarile che approva le leggi fatte dal Governo. E' stato introdotto il Porcellum dichiarato incostituzionale che ha alterato il voto dei cittadini con l'abnorme premio di maggioranza e consegnato i parlamentari all'obbedienza cieca e assoluta a chi li ha nominati. I partiti hanno delle claque, non dei parlamentari, dei pigiatasti a comando. Dei servi in sostanza. Dopo la decadenza del Porcellum, rimasto in vita per anni grazie alle Sporche Intese, i partiti si sono riorganizzati.

Primo obiettivo: mettere fuori gioco il MoVimento 5 Stelle, impedirgli di vincere le elezioni.

Secondo obiettvo: trasformare per sempre il Parlamento in un docile strumento che non interferisca nell'approvazione di ogni decreto vergogna come fu per il Lodo Alfano.

Il massone Verdini, il Grande Elettore di Renzie in Toscana che gli contrappose l'ex portiere del Milan Galli alle elezioni comunali di Firenze, Berlusconi e Renzie stanno imponendo al Paese, sotto lo sguardo compiacente di Napolitano, una legge elettorale che nell'ordine abolirà il Senato eliminando una istituzione di controllo, premierà le coalizioni, eliminerà ogni rappresentanza minore a meno che non entri in coalizione, introdurrà ancora i nominati (in futuro solo renziani e berlusconiani) alla Camera e darà un enorme premio di maggioranza a chi vincerà al balottaggio tra i due primi gruppi politici. Peggio del Porcellum. Nel frattempo Renzie invece di governare, ammesso che ne sia capace, sta facendo campagna elettorale permanente per le europee. Vinceremo noi, comunque.

 Dal sito www.beppegrillo.it

Renzi: c’era una volta il rottamatore

di Luisella Costamagna | 13 febbraio 2014

C’era una volta il rottamatore fiorentino, “Fuori!”, “E’ il nostro turno!”, ripeteva. E finse pure di mandarli a casa – con sostanzioso vitalizio, s’intende – i D’Alema, Veltroni & C. Ma il ragazzo era nato democristiano e quando diventò segretario del Pd riaccolse tutti sul carro del vincitore. In fondo, come dire no al Fassino accovacciato stile Woodstock e plaudente alle sue kermesse?

Pensare che il leader di un partito che si dice di centrosinistra, uno solo ne doveva rottamare davvero: Silvio Berlusconi. Invece niente, il suo primo accordo è proprio con lui, che manco ci pensa più a trovare “L’anti-Renzi”: ha già Renzi!

E’ lui a risdoganarlo, a riportarlo al centro della scena. Poi gli basterà aspettare, perché il tempo gioca suo favore: col tempo Renzi si logorerà, lui riotterrà la candidabilità, e potrà fare opposizione dura al governo e vincere le elezioni. La rana Renzi e lo scorpione Berlusconi: l’una gli fa attraversare il fiume e l’altro non può fare a meno di pungerlo, è la sua natura.

Il tempo invece gioca a sfavore del virgulto toscano: deve fare in fretta, capitalizzare il consenso, disarcionare Letta prima che questi, restando in sella magari con qualche risultato, lo spompi definitivamente. Ma come fare?

Il ragazzo è molto furbo, ma anche molto fortunato. Quando sembra finito nella melma dell’abbraccio mortale berlusconiano, ecco che si ritrova sul suo carro anche il cavaliere più alto in grado: il Capo dello Stato. L’impeachment, la fiducia nei sondaggi che cala, le rivelazioni sulle manovre passate, lo hanno indebolito: perché non scaricare Letta – d’altronde, come ti ho fatto ti distruggo – e aggrapparsi al salvagente Renzi? Detto fatto: ecco bell’e pronto il nuovo Presidente del Consiglio.

La vanità, l’ambizione del giovane e la mancanza di memoria del paese (“Non voglio poltrone”, “Non vado al governo senza passare dal voto”…) fanno il resto.

C’è solo da risolvere la pratica Letta, perché lui – come Monti – non molla, non si accontenta del quarto d’ora di celebrità, si è abituato alla cadrega. Come fare? Basta offrirgliene un’altra?

Alla fine si convince a fare harakiri. Tra i due (ex) democristiani Renzi vince (e insieme a lui, Napolitano e pure Berlusconi) e Letta perde (unico vero rottamato). Ma soprattutto perdono gli italiani, che per il giorno in cui potranno tornare a votare avranno dimenticato come si fa; e comunque saranno ampiamente convinti che non serva a nulla, perché ciò che esce dalle urne viene disatteso, i governi si decidono altrove, e la politica, più che di loro, si occupa di se stessa.

E vissero tutti infelici e scontenti.

 

Ecco cosa scrive oggi Marco Travaglio su Fatto Quotidiano: 

Dunque la Daria, nel suo sempre più clandestino presepietto televisivo, invita il deputato M5S Alessandro Di Battista e, non trovando di meglio, lo inchioda a una colpa gravissima, un'onta indelebile: "Non prova imbarazzo ad avere il padre fascista?". 

Mai prima d'ora le idee politiche dei genitori dei politici, come dei giornalisti, come dei vigili urbani, come di chiunque altro, avevano fatto notizia, anche perché né colpe né meriti si trasmettono di padre in figlio. Ma per i 5Stelle si fa volentieri un'eccezione [...]. 

A quel punto il Casalino, che lavora alla comunicazione del M5S, butta lì un tweet piuttosto pertinente: ma la Bignardi non proverà imbarazzo per il suocero Adriano Sofri, condannato a 22 anni perché mandante del delitto Calabresi? Il Casalino non lo sa, ma pure il padre della Bignardi era fascista, come ha rivelato lei stessa nella sua appassionante autobiografia romanzata. Ergo nessuno meglio di lei può raccontare, visto che è così interessata, cosa si prova ad avere un fascista e un assassino in famiglia. Dunque che le salta in mente di chiederlo ai suoi ospiti? Anzi a uno solo, Di Battista. 

Il giochino, esteso ad altri ospiti del presepietto ben più graditi, potrebbe innescare scene davvero imbarazzanti, visto che fino al 1945 gli italiani erano quasi tutti fascisti: compresi il fondatore del giornale su cui scrive Sofri e, absit iniuria verbis, il presidente della Repubblica in carica e in ricarica. La polemicuzza potrebbe finire lì, fra un Casalino e una Bignardi, eventualmente anche un Sofri (nel senso del padre del marito della Bignardi, il quale comunica sul Foglio che lui è, sì, un condannato per omicidio, ma non è un omicida: un po' come Berlusconi che è, sì, un pregiudicato per frode fiscale, ma non è un frodatore fiscale). Invece, da Doha, si fa inopinatamente vivo - si fa per dire - il presidente del Consiglio, per stigmatizzare a nome del governo e delle più alte cariche dello Stato il tweet del Casalino e solidarizzare con la famiglia Bignardi-Sofri, parlando di "frasi folli" e di "barbaria senza fine", poi tradotta in "barbarie". 

Escludendo che si riferisse al programma della Daria, Le invasioni barbariche, si apprende che ce l'aveva proprio col tweet di Casalino. E doveva pure essere sobrio, visto che l'uso e abuso di alcolici nei paesi islamici è severamente vietato. Il che spiega lo sguardo interrogativo e allarmato degli emiri presenti alla scena. Anziché scompisciarsi, la stampa italiana ha subito rilanciato l'Editto di Doha a edicole unificate, con uno sdegno mai visto neppure ai tempi dell'Editto bulgaro. Quando non un Casalino, che non possiede né controlla nemmeno una tv di quartiere, ma Silvio Berlusconi attaccò da Sofia due giornalisti e un comico, ottenendone l'immediata radiazione da tutte le tv del Paese. A proposito: cosa prova Letta ad avere quello zio?

“La legge di conversione del decreto legge IMU Bankitalia appare incostituzionale. Anzitutto vi è stata violazione del diritto della opposizione del M5S di svolgere le proprie ragioni opponendosi al provvedimento, secondo le regole della Costituzione e il regolamento della Camera. La cd tagliola è incostituzionale, perchè elimina il diritto della opposizione di motivare il suo voto contrario. La opposizione è parte essenziale della democrazia , i cui diritti vanno rispettati.

 

Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte a dl illegittimo, per difetto, almeno in parte, del requisito di necessità e urgenza . Ma illegittimo anche in relazione al diritto dovere di spiegare le ragioni del no rispetto ad un decreto che prevede una spesa enorme e affronta temi gravi e complessi, di cui il popolo ignora il contenuto reale.

 

La Presidente della Camera sa che la democrazia non dà tutto il potere a nessuno, ma lo distribuisce variamente a maggioranza e minoranza , che trapassano l’una nell’altra proprio perchè, come insegna Aristotele, l’alternanza è l’essenza della democrazia e prova della libertà. “Nel contesto costituzionale , tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”, insegna Giovanni Sartori. Per cui la legge di conversione approvata il 29 gennaio è incostituzionale . Inoltre la parte del decreto legge IMUBankitalia che riguarda la cd ricapitalizzazione di Bankitalia per 7.5 miliardi di euro si tradurrà nel finanziamento illecito , attraverso Bankitalia , di istituti di credito in crisi, cioè in una donazione di enormi somme di denaro alle banche azioniste che controllano Bankitalia.

 

Che sono Intesa San Paolo (42%), Unicredit (22,11%), MPS (4,60%), INPS (5.00 %), Carige ( 4,03%) e altre banche . Questa parte del dl , che riguarda Bankitalia, sembra del tutto estranea al DL sull’ IMU, che è imposta sulla prima casa, per la quale poteva essere giustificata la situazione straordinaria di necessità e urgenza ex art 77 sec comma della Costituz. Situazione che non si giustifica con la “ricapitalizzazione”, di Bankitalia. La verità è che l’Italia con 1,7 trilioni di euro di debito versa in uno stato di disperazione. E se fino ad oggi la BCE ha comprato titoli italiani alleggerendo la pressione sul debito, per l’avvenire la BCE non potrà più continuare a comperare i titoli . Nel 2014 le banche italiane dovranno ridurre l’acquisto del debito italiano, ma i nodi sono venuti al pettine.

 

I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso il decreto IMUBANKITALIA a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione. Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece vuole finanziare le banche in crisi , ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia , di cui sono proprietarie. Questo è il problema. Che fare? La prima cosa è che il Presidente della Repubblica ai sensi dell’art 74 della Costituzione , prima di promulgare la legge di conversione , chieda con messaggio motivato alle Camere, una nuova deliberazione ( art 74 Costituzione), e come ha già rilevato in relazione al decreto milleproroghe, chieda lo stralcio dei due provvedimenti . Ma questo è il primo passo da compiere, a mio modesto avviso. Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice la incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale”. Così Ferdinando Imposimato in una nota.

DEDICATO AGLI ABBOCCONI DEI TG RAI E MEDIASET: I DISCORSI VANNO ASCOLTATI PER INTERO

Compromesso e intransigenza. È ovvio che a volte un compromesso sia necessario e l'intransigenza assoluta sia bieca superficialità. È indubbio, lo capisce anche un bambino, ma lo stesso bambino capirebbe che, nello stato attuale, con deputati e senatori che sanno chi ha fatto saltare in aria Falcone e Borsellino, con un Presidente della Repubblica che viola la Costituzione, che quando era Ministro degli interni non ha mosso un dito per la Terra dei fuochi, si é lasciato scappar via Licio Gelli come un pivello, ha istituito Lui i CPT (i centri di permanenza temporanea) ha firmato l'indicente Lodo Alfano e ha fatto cancellare le sue telefonate con Mancino. In una Repubblica figlia (in parte) della Trattativa stato-mafia, in un Paese dove il leader del Partito di governo, un condannato per danno erariale, prova"perfetta sintonia" con un condannato per frode fiscale (un ladro della collettività, un uomo che ha rubato a tutti noi) in un Paese dove ministri della Repubblica scendono a patti con il malaffare (vedi caso De Girolamo o Cancellieri), beh in un Paese così il compromesso è un suicidio. Sono stato a Cartigliano, in mezzo alla gente, in un pranzo con decine di attivisti, persone informate, ex piddini, ex pidiellini, italiani onesti. Parliamo di politica, costruiamo una comunità che da speranza e valori, che permette anche di allontanare (non sto scherzando) qualche disperato dal pericolo del suicidio o dei ragazzi senza fiducia dal tunnel della droga (questo è il MoVimento prima di essere un movimento politico). Questa è la strada poi forse avete ragione queste cose vanno dette a tante persone ancora dormienti e forse, a volte, vanno dette anche in TV, come ha fatto Luigi e come magari farò io settimana prossima. Ma la strada è sempre la stessa, coerenza, onestà e nessun compromesso con questa gentaglia. L'intransigenza non è detto che ci faccia vincere ma l'assenza di intransigenza certamente ci farà perdere. Oggi l'intransigenza è un valore assoluto. A riveder le stelle!" Alessandro Di Battista

Come in certe amministrazioni: si trovano i soldi per le peggiori associazioni (o per i loro presidenti), ma non si pagano FATTURE di pochi spiccioli!

 

LA LEGGE FINANZIARIA COLABRODO

 

I soldi per il reddito di cittadinanza e per gli aiuti alle piccole e medie imprese non ci sono mai. Per altre cose di vitale importanza come i contributi per le associazioni combattentistiche e per l'"Orchestra del Mediterraneo" invece ci sono sempre.

Di stabile nella Legge di Stabilità 2014 c'è solo la mancanza di pudore dei partiti. Qualche comma su cui riflettere (non vomitate...) :

- Comma 18: 5,5 milioni per assumere, a tempo indeterminato, 120 unità altamente qualificate per rafforzare le strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri e dell'Agenzia per la coesione territoriale

- Comma 24: 4,5 milioni per assunzioni di personale per il Corpo Forestale dello Stato (la sola Calabria ha 2,5 volte gli addetti dell'intero Canada; sulla proporzione delle relative superfici boschive)

- Comma 28: 2 milioni all'Istituto nazionale ricerche turistiche per rafforzare l'attività di promozione e certificazione del marchio "Ospitalità Italiana - Ristoranti italiani nel mondo"

- Comma 43: 6 milioni di euro a favore degli Istituti italiani per gli studi storici e filosofici (Napoli) per attività di ricerca e sviluppo delle aree del Mezzogiorno (il Ministero dello Sviluppo Economico, a proposito, a cosa serve?)

- Comma 69: 340 milioni (ancora!) per la Salerno - Reggio Calabria

- Comma 114: 2 milioni di euro per elaborare progetti di ricerca per le aree di produzione della Sicilia orientale per il reimpiego sostenibile degli scarti (scorze) della lavorazione di agrumi

- Comma 118: 500 mila euro per rifinanziare il Fondo nazionale per le attività dei consiglieri/e di parità

- Comma 207: 126 milioni per i lavori socialmente utili della Regione Calabria (e le altre?)

- Comma 267: 845 mila euro per assumere procuratori allo scopo di incrementare la costituzione di parte civile dell'Agenzia delle Entrate nei procedimenti aventi a oggetto reati tributari

- Comma 271: un milione di euro per l'attività di promozione sociale e assistenza delle Associazioni combattentistiche. (ma se la guerra è finita da oltre 70 anni)

- Comma 272: 3 milioni per il 70° anniversario della Resistenza

- Comma 273: 56 milioni per gli impegni del semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea

- Comma 278: 100 milioni quale contributo integrativo delle spese di funzionamento dell'Agenzia delle Entrate

- Commi 328 e 386: 300 mila euro all'orchestra "I virtuosi italiani" (VR) e un milione all'Orchestra del Mediterraneo (NA)

 

Terremoto L’Aquila, come LUPI FAMELICI

Nei giorni che seguirono al terremoto de L’Aquila, nell’aprile 2009, questo giornale titolò in prima pagina: “Fate schifo”. Tale era infatti il disgusto provocato da quell’imprenditore che tutti ascoltammo mentre al telefono gioiva con un suo degno compare per i soldi che sarebbero piovuti sotto forma di appalti e mazzette su quelle macerie e su quei morti.

 

Nessuno poteva immaginare che lo schifo sarebbe tracimato investendo in pieno la giunta aquilana quasi cinque anni dopo in seguito all’indagine della Procura e agli arresti di politici e funzionari. L’esultanza dell’ex assessore raggiante per la fortuna che a gente come lui deriverà dall’immane tragedia non è soltanto sciacallaggio. Quell’individuo rappresenta, sia pure all’ennesima potenza, una mutazione antropologica sempre più estesa: pubblici amministratori diventati LUPI FAMELICI e che pur di rubare e spolpare non si fermano davanti a nulla.

Una volta c’era la bustarella, poi venne la tangente. Oggi sembrano peccatucci di fronte all’orgia di una casta criminale e arrogante che sta vampirizzando un paese allo stremo. E quando i proventi delle rapine non bastano più, costoro sperano nei terremoti e se i morti sono tanti, meglio ancora. Che culo!

Il Fatto Quotidiano, 11 Gennaio 2014

 

Incredibile denuncia del deputato 5 Stelle DI BATTISTA.

I parlamentari di Forza Italia gli si sono avvicinati. Questo è il suo racconto, pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale.

 

"Nell'ultimo mese alcuni deputati di Forza Italia mi si sono avvicinati con frasi del genere: «al presidente piacerebbe incontrarti», «lui stima alcuni di voi, tra questi ci sei tu», «i comunisti sono ancora ovunque, dobbiamo sconfiggerli». Le mie risposte (ho anche alcuni sms) sono state: «ringrazia l'ex-senatore per la sua stima ma digli che, dopo aver espletato al meglio i servizi sociali, può godersi i nipoti», «i comunisti non ci sono più, ci siete voi che siete uguali al PD e starete all'opposizione perché noi si va a governare», «sei matta! A Palazzo Grazioli? A parte che non ho nulla da dire all'ex-senatore e poi pensa se mi scattassero una foto? Si parla in Parlamento (chiaramente non con i condannati, quelli li convoca solo il Quirinale), non nei palazzi».

 

 A quest'ultima risposta ho anche ricevuto una replica: «noi siamo capaci di farti entrare a Palazzo Grazioli senza che nessuno se ne accorga». «Come no? - ho risposto io - come con quel bischero di Renzi, l'avete invitato ad Arcore, la faina ha anche accettato e voi gli avete fatto trovare i fotografi fuori». Perché vi racconto tutto questo? Per la trasparenza ovviamente, ma perché occorre, una volta per tutte, capire cos'è il M5S. Il M5S non prende per il culo i cittadini, non risponde alla fuffa propagandistica con ulteriore fuffa propagandistica, non parla di accordi, inciuci, leggi elettorali nè a Palazzo Grazioli nè a Palazzo Vecchio. Il M5S vuole cambiare radicalmente questa maniera di trattare i cittadini come spettatori di uno show indecoroso.

 

Il M5S sputtana se necessario, lo fa con il PD e le sue metastasi e con B. e le sue "offerte che non si possono rifiutare" tranne se sei onesto! Sapete perché ci sbattiamo, ci creiamo nemici, evitiamo di entrare nei giochetti televisivi, nelle sceneggiate delle 3 proposte? Perché vogliamo cambiare interamente questo sistema, perché con i mafioncelli o gli amici dei mafioncelli (vedi Faraone, uomo forte di Renzi, il quale si accomodò nel salotto di Agostino Pizzuto, custode dell'arsenale della famiglia del quartiere San Lorenzo-Resuttana di Palermo) non vogliamo fare accordi figuriamoci fingere di farli per lobotomizzare un po' di italiani. Non prendiamo in giro i cittadini giocando "partite a scacchi" o dando "botte mediatiche". Questo l'hanno fatto per 60 anni i partiti e guardate come siamo ridotti. Volete questo? Non credo, altrimenti non avreste urlato in centinaia di migliaia quel "tutti a casa" a San Giovanni che rimbomba ancora nei nostri cuori.

 

E soprattutto se volevate questo bastava votare PD o PDL, sono bravissimi a giocare a scacchi fingendo che cambi tutto senza che cambi nulla. Tutto questo discorso si basa sulla fiducia nel popolo italiano. C'è chi pensa che gli italiani siano un popolo di lobotomizzati da fregare con illusioni ottiche o con "la mossa del cavallo fiorentino" e chi crede nelle persone. Noi abbiamo una fede indiscussa nei cittadini italiani, anche in quelli disinformati, anche in quelli che pensano che il PD, sotto sotto, sia meglio di Forza Italia.

 

E sapete perché? Perché un tempo anche noi eravamo disinformati, eravamo fuscelli nelle tempeste partitocratiche, eravamo sudditi. Oggi non lo siamo più e sappiamo che (non sempre, ma ora sì) l'intransigenza è un valore. I cittadini onesti sanno di cosa sto parlando. Con certa gente non dobbiamo avere nulla a che fare, saremo solo complici della loro fuffa. E chissenefrega se dovremo stare mesi (come sulla balla della fiducia al governo Bersani) a spiegare le nostre ragioni. Se entri nei loro giochi sei fottuto, senza accorgertene diventi come loro. Noi abbiamo una credibilità che nessuno di loro può vantare e su questa credibilità ci giocheremo il tutto per tutto alle prossime elezioni. Al voto, con il mattarellum! Vi voglio bene."

da www.beppegrillo.it
da www.beppegrillo.it

Gli speculatori non muoiono mai

 

>>> Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento! Iscriviti all'evento Facebook e invita parenti e amici. <<<

 

I valori sono discesi a livelli fantasticamente bassi; le imposte sono cresciute; la nostra capacità di pagamento è diminuita; ogni categoria di amministrazione deve tener conto di una notevole diminuzione delle sue entrate; nelle correnti commerciali si è prodotto un vero congelamento delle possibilità di scambio; per ogni dove si posano le foglie secche dell'iniziativa industriale; gli agricoltori non trovano mercati di sbocco per i prodotti della terra, e migliaia di famiglie hanno perduto i risparmi pazientemente accumulati in lunghi anni. Ancora più grave è la circostanza che una folla di disoccupati si trova di fronte al tetro problema della propria esistenza, mentre un numero non minore di cittadini continua a lavorare con scarso profitto. Solamente uno sciocco ottimista potrebbe negare l'oscura realtà del momento.
Eppure le nostre vicende non derivano da alcun fallimento sostanziale. Né siamo colpiti da alcun flagello di locuste. Questo accade perché quanti dominano nel campo dello scambio dei beni materiali, venuti meno dapprima al loro compito per ostinazione ed incompetenza, ammettono poi il loro fallimento ed abdicano alle loro responsabilità. Davanti al tribunale dell'opinione pubblica, condannati dal cuore e dalla mente degli uomini, stanno i sistemi degli speculatori. Di fronte al fallimento del credito hanno saputo soltanto proporre di ricorrere a nuove concessioni di credito. Quando è stato loro impossibile continuare a prospettare il miraggio del profitto per indurre a seguire le loro false teorie di governo, hanno creduto di poter correre ai ripari con pietose esortazioni invitanti a concedere ancora la perduta fiducia. Non conoscono altre norme, che quelle di una generazione di difensori dei propri interessi. Non hanno alcuna larghezza di visione, e quando manca tale elemento i popoli decadono.La misura più o meno vasta di una restaurazione dipenderà dalla proporzione nella quale verranno applicati valori sociali più nobili di quelli del puro e semplice profitto monetario.
La felicità non consiste esclusivamente nel possesso del denaro; essa si concreta nella gioia del raggiungimento di uno scopo, nell'emozione data da ogni sforzo di creazione. Nella folle rincorsa dietro profitti evanescenti non si deve più dimenticare la gioia e lo stimolo morale prodotti dal lavoro. 
Il riconoscere la falsità della ricchezza puramente materialistica come indice di successo procede di pari passo con l'abbandonare la falsa convinzione che i posti di alta responsabilità pubblica e politica si identificano con i fini dell'ambizione e del profitto personale. Bisogna porre fine a quella linea di condotta bancaria e commercialistica che ha permesso di perpetuare impunemente il male secondo criteri spietatamente egoistici. C'è poco da meravigliarsi di fronte alla diminuita fiducia, perché la confidenza prospera solo se alimentata dall'onestà, dal senso dell'onore, dal mantenimento delle obbligazioni assunte, da un costante spirito di protezione e da una linea di condotta altruistica. In mancanza di tali elementi la fiducia è destinata a morire.
Ma la ricostruzione non esige solo modificazioni di indole morale. Il nostro primo grande compito è di dare lavoro al popolo. Non è un problema insolubile, se affrontato con saggezza e coraggio. Può essere parzialmente risolto per mezzo di ingaggi diretti da parte del governo, affrontando la questione come si affronterebbe in caso di bisogno la mobilitazione per una guerra; ma nello stesso tempo non dimenticando che tale impiego di uomini va diretto al compimento di opere di grande utilità pubblica, realizzando progetti adatti a provocare e riorganizzare l'uso delle nostre risorse nazionali. Questo compito può essere facilitato dal ridurre le imposte. Può essere facilitato unificando attività oggi inadeguate, antieconomiche e mal distribuite. Può essere facilitato per mezzo di un progetto nazionale per l'organizzazione e la sorveglianza sui trasporti, le comunicazioni e altri servizi, che hanno un carattere spiccatamente pubblico. Molti sono i mezzi per risolvere il problema, che non verrà tuttavia mai risolto soltanto col continuare a parlarne. Occorre agire: e dobbiamo agire rapidamente.
Le nostre relazioni commerciali con l'estero, benché importanti, dal punto di vista dell'urgenza vengono necessariamente in seconda linea, e non possono essere affrontate che dopo la riorganizzazione di una salda economia nazionale.
Infine, nel nostro progresso verso una ripresa del lavoro occorre tenere presenti due salvaguardie contro i mali del vecchio ordine di cose: bisogna esercitare una stretta sorveglianza su tutto il sistema bancario, creditizio e di investimento del denaro; bisogna finirla con le speculazioni basate sul denaro altrui; ed è necessario prendere disposizioni per raggiungere una correttezza adeguata, ma solida.

Di Battista attacca Renzi

Il deputato 5 Stelle accusa il nuovo segretario del PD: 'Sindachello assenteista'

Onestamente voi pensavate che il Sindachello assenteista fosse “diversamente intelligente” a tal punto da scimmiottare vecchi atteggiamenti bersaniani (oltretutto arricchendoli di pseudo-ricatti che – in ambiti diversi – utilizzano i mafiosi) e sfidare su un tema, quello dei soldi, l’unico Movimento che, per primo nella Storia delle Repubblica, ha rifiutato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali? A me la sua “timidezza intellettuale” francamente ha stupito. Renzi molla il malloppo, caccia la grana, fuori i soldi, svuota le tasche, il tuo Partito ha rubato 1 miliardo di euro ai cittadini italiani, un miliardo di euro rubati che avrebbero potuto salvare fabbriche e posti di lavoro. Chi ruba è un ladro!


 Il M5S, RIPETO, ha rifiutato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, per farlo basta non dare l’IBAN. Sveglia Condannato Renzi*! Sai quanti Direttori prezzolati avremmo potuto “ungere” con quel denaro pubblico, sai quanti vergognosi articoli falsi su di noi avremmo potuto “bloccare” prima della loro pubblicazione, sai quanti spazi pubblicitari avremmo potuto comprar? E invece no, noi non le facciamo certe cose, noi…sono soldi dei cittadini, non li prendiamo, voi sì e siete dei ladri per questo. Nei prossimi giorni restituiremo altri milioni di euro e li metteremo a disposizione delle piccole e medie imprese italiane, soldi dei nostri stipendi tagliati. Ci hai preso per il culo sui soldi e ora segui i nostri temi senza avere alcuna credibilità per portare a casa i nostri risultati, ci hai preso per il culo sul tetto e quel tetto, assieme al “costruzionismo” in aula, ha bloccato la modifica del 138 salvando, di fatto, la Costituzione. Sei sulla strada giusta Sindachello, come un Bersani qualsiasi, solo con l’arroganza di chi si crede scaltro ma che non ha compreso che l’intelligenza che qualcuno riconosce è puro servilismo che finirà quando anche tu, come i tuoi predecessori, terminerai nell’oblio del fallimento piddino.

 

* Renzi è stato condannato in primo grado per danno erariale dalla Corte dei Conti per un illecito fatto quando era Presidente della Provincia. Sì le province che ora dice di voler abolire, il cialtrone.

caccialagrana.jpg

 

 

Renzie aveva annunciato una "sorpresina". C'è stata invece solo una scoreggina. "Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali. Però tu ti impegni a cambiare la legge elettorale insieme a noi. Se non lo fai, sei un chiacchierone, Beppe firma qui.", "Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale". Renzieha aggiunto con tono democratico e distensivo "Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te". I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo. Sono soldi che i partiti hanno incassato aggirando un referendum e che la stessa Corte dei Conti ha denunciato come non dovutiCaccia la grana, Renzie, e cacciala tutta, non solo la seconda rata, anche la prima, quella di luglio, una parte dei 91 milioni che il pdexmenoelle ha portato a casa insieme al partito del noto pregiudicato di cui è ora, grazie al M5S, vedovo inconsolabile. Ma la restituzione dei finanziamenti di questa legislatura è solo un acconto. Il pdexmenoelle ha preso rimborsi illegittimi in questi vent'anni per circa un miliardo di euro. Soldi degli italiani, provenienti dalle tasse, dal loro lavoro. Anche il miliardo va restituito, il pdexmenoelle si venda le sue proprietà e provveda. Il M5S non ha bisogno di "restituire" i rimborsi, non li ha mai presi. E' sufficiente rifiutarli. Renzie informi palle d'acciaio Letta. Le Province? Nel programma del M5S è prevista la loro abolizione. Chiunque presenterà una legge che la prevede sarà votato. Per coerenza, parola sconosciuta a Renzie, il M5S non si è mai candidato alle elezioni provinciali, Renzie è invece stato presidente della Provincia di Firenze. Allora le province gli garbavano proprio. La legge elettorale e il Senato? Questo Parlamento di nominati dal Porcellum non ha la legittimità costituzionale, ma soprattutto morale, per fare una nuova legge elettorale. Chi ha goduto dei frutti del Porcellum, rimasto in vita grazie al pdexmenoelle e a Berlusconi per otto anni, non può riscrivere le regole. Si sciolga il Parlamento e si ritorni al voto con il Mattarellum. Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale. Nel frattempo, nei mesi di gennaio e febbraio, 100.000 iscritti al M5S certificati definiranno on line la proposta di legge elettorale del M5S. Gli iscritti, non un segretario di partito... Renzie, la porti un bacione a Firenze e la frequenti più spesso. La sua città ha bisogno di un sindaco.

Chiedi a Renzie di restituire i soldi agli italiani con #renziecaccialagrana su Twitter:

"Si chiude, oggi, impietosamente, una "storia italiana": segnata dal fallimento politico, dall'imbarbarimento morale, etico e civile della Nazione e da una pesantissima storia criminale. Storie che si intrecciano, maledettamente, ai danni di un Paese sfinito e che riconducono ad un preciso soggetto, con un preciso nome e cognome: Silvio Berlusconi. La sua lunga e folgorante carriera l'abbiamo già ricordata in passato: un percorso umano e politico costellato di contatti e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per società occulte, P2, corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice, concussione, falsa testimonianza, finanziamento illecito, falso in bilancio, frode fiscale, corruzione di senatori, induzione alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione e prostituzione minorile. Insomma un delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine, anche organizzato, visti i suoi sodali. Forse alcuni hanno dimenticato che la sua "discesa in campo" ha avuto soprattutto, per non dire esclusivamente, ragioni imprenditoriali: la situazione della Fininvest nei primi anni novanta, con più di 5 mila miliardi di debiti, parlava fin troppo chiaro. Le elezioni politiche del 1994 hanno segnato l'inizio di una carriera parlamentare ILLEGITTIMA, sulla base della violazione di una legge vigente sin dal '57, la 361, secondo la quale Silvio Berlusconi era ed è palesemente ineleggibile. Quella legge che non è mai stata applicata, benché fosse chiarissima, grazie alla complicità del Centro-Sinistra di D'Alemiana e Violantiana memoria. Per non parlare dell'eterna promessa, mai mantenuta, di risolvere il conflitto di interessi. Questa è storia.

Due mesi fa abbiamo visto diversi Ministri, in suo nome, presentare le dimissioni, dando inizio al siparietto della prima crisi di un Governo nato precario. Per non parlare della legge di Stabilità che giaceva ormai da settimane nella V Commissione, in totale spregio di quanto previsto dalla procedura. Ieri ne abbiamo visto la triste conclusione: fiducia... fiducia verso chi e verso cosa? Lo vogliamo dire agli italiani che la legge che dovrebbe assicurare i conti, ma soprattutto garantire la ripartenza economica del nostro paese, la sua "stabilità" appunto, è stata svilita e degradata a semplice espediente dilatorio per farle guadagnare qualche altro giorno in carica? Vogliamo ricordar loro, inoltre, i due bei regali che riceverà a spese di tutti noi contribuenti? Assegno di "solidarietà" pari a circa 180.000 euro. Assegno vitalizio, circa a 8.000 euro al mese. C'è bisogno poi di ricordare perché ancora oggi qualcuno, nonostante l'evidenza dei fatti, nonostante una sentenza passata in giudicato, voglia un voto, uno stramaledetto voto, per applicare una legge?

Questo Senato, poi, sentirà una enorme mancanza dell'operato parlamentare del Signor Berlusconi. Dall'inizio della legislatura, i dati dimostrano la sua dedizione al lavoro in questa istituzione; dimostrano la passione con cui ha interpretato il proprio mandato nell'interesse del Paese.

Disegni di legge presentati: zero! Emendamenti presentati: zero! Ordini del giorno presentati: zero! Interrogazioni: zero! Interpellanze: zero! Mozioni: zero! Risoluzioni: zero! Interventi in Aula: uno, il 2 ottobre, per annunciare la fiducia al Governo! Interventi in Commissione: zero! Presenze in Aula: 0,01%!

Di cosa stiamo discutendo quindi? Della decadenza dalla carica di Senatore di un personaggio che il suo mandato non lo ha mai, neppur lontanamente, svolto. Di un signore che però ha puntualmente portato a Palazzo Grazioli e ad Arcore ben 16 mila euro al mese! Per non fare assolutamente nulla, se non godere dell'immunità parlamentare. Lei è stato il Presidente del Consiglio che ha mantenuto per più tempo la carica di Governo e che ha disposto della più ampia maggioranza parlamentare della storia. Un immenso potere, svilito e addomesticato esclusivamente ai propri fini, cioè architettare reati e incrementare il suo personale patrimonio economico.

Quante cose avrebbe potuto fare per questo nostro Paese, se solo avesse anteposto il bene comune ai suoi interessi personali? Dopo tutto questo tempo ci ritroviamo con la disoccupazione giovanile al 40%, pensionati a 400 euro mensili, nessun diritto alla salute, nessun diritto all'istruzione, un territorio devastato dalle Alpi alla Sicilia, le nostre città sommerse dalle piogge e le nostre campagne avvelenate... era il 1997 quando Schiavone veniva a denunciare dove erano stati riversati quintali di rifiuti tossici... lo stesso anno in cui questo Stato decise di segretare tali informazioni. E tutto ciò con l'Iva al 22 % e un carico fiscale che si conferma il più alto d'Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali... e gli imprenditori che si suicidano per disperazione. Spesso nemmeno per i debiti... ma per i crediti non pagati dalla pubblica amministrazione, cioè dallo STATO stesso! Speravate che ci saremmo arresi. Che, per l'ennesima volta, ci saremmo abbandonati ai due mali più terribili dell'Italia. La rassegnazione e il fatalismo. Beh, vi sbagliavate. Ci avete costretti ad entrare nelle istituzioni per combattere quella che non è solo la nostra battaglia, ma è la battaglia di tutti i cittadini onesti. Una battaglia che prima di essere politica è soprattutto ETICA.

Stiamo cominciando a raggiungere il nostro scopo: riportare nella politica trasparenza e legalità. La classe partitica italiana è stata costretta a votare la legge Severino, ponendo qualche “paletto” alla candidabilità degli improponibili: si poteva e si doveva fare meglio. Ma è già un segnale. Si è tentato di dichiararla anticostituzionale per non applicarla a una persona che si ritiene al di sopra della giustizia. Ma il MoVimento 5 Stelle ha tenuto altissima l'attenzione dell'opinione pubblica, spingendo anche le altre forze politiche a reagire per non essere travolte dall'indignazione popolare.

La nostra presenza in quest'aula, oggi, rappresenta un solo, semplice concetto: non vogliamo chiamarci politici ma restituire il potere ai cittadini. Signor Berlusconi accetti la decadenza o rassegni le sue dimissioni! Questa non è una vendetta. Qui non c'è nessuna ingiustizia o persecuzione. La sua immagine per noi è già piccola, sfuocata e lontana. È già passato. E qui ci sono solo cittadini italiani che vogliono riprendersi il proprio presente. Perché altrimenti non avranno più un futuro." Paola Taverna

L’ipocrisia è il male dell’Italia. L’ho detto, ribadito e “gridato” in aula e non è una caso che la regina delle ipocrite abbia risposto con quel «non offenda» che, maldestramente, non ha fatto altro che rafforzare il senso del mio discorso. La Presidente, punta di diamante di quel “radicalchicchismo” molto “de sinistra” ha l’indignazione facile. Si indigna per le banalità, se qualcuno mette il parmigiano sugli spaghetti al tonno, se in una pubblicità una mamma porta il cibo a tavola (mia madre lo ha sempre fatto e non si è mai sentita discriminata) o se qualcuno osa chiamarla Presidente omettendo, per pura dimenticanza, l’articolo “la”.

 

Si indigna anche per quel che, al contrario, torna a dare dignità al popolo italiano. Non digerisce che vi sia un’opposizione al regime, che si critichi Re Giorgio, che si occupi il tetto di Montecitorio per difendere la Costituzione dall’ennesimo stupro o che si osi pronunciare inaccettabili parole quali «fuori i ladri dalle istituzioni». «Usi un linguaggio consono» risponde piccata l’amazzone del conformismo mascherato.

 

Tuttavia non si indigna se il capo del suo partito, “Siderurgia in Libertà”, fa da scendiletto al faccendiere di una delle famiglie di industriali responsabile della morte di centinaia di persone. Figuriamoci! Un altro male dell’Italia, oltre all’ipocrisia, è questo odioso “due pesi e due misure” che continua a regnare sovrano. E’ insopportabile! Ma dico io, se la telefonata ad Archinà l’avesse fatta il Senatore Berlusconi cosa sarebbe uscito dalle bocche del popolo del PD? Se fosse stato il Silvio nazionale a ridacchiare di un tentativo di censura, a genuflettersi come un mediocre leccapiedi davanti al potere dei Riva, a dire, oltretutto in terza persona (Vendola parla come Fabrizio Ravanelli) «ricordi all’Ingegnere che il Presidente non si è defilato», cosa avrebbero detto i deputati e i senatori di SEL? Che titolone avrebbe sfornato l’Unita’? Quante domande scomode avrebbe tirato fuori dal cilindro la redazione di Repubblica? E invece nulla. Fatto Quotidiano e M5S a parte si assiste ad uno spettacolo indecente. Tutti zitti, tutti muti, “ha da passà ‘a nuttata”. Stramaledetti ipocriti!

 

Se non sapessimo con certezza chi è il Senatore Berlusconi verrebbe da solidarizzare con lui, verrebbe da dar ragione a Brunetta quando critica quell’atteggiamento squallido di superiorità morale che vanta la sinistra italiana o meglio i suoi brandelli in decomposizione. Se Berlusconi fa telefonate indecenti viene, giustamente, crocefisso, mentre se le fa la Cancellieri (a proposito caro Pippo Civati, non essere ridicolo, è inutile presentare una mozione di sfiducia al Ministro, basta votare la nostra faina!) si parla della sua umanità e se le fa Vendola lo si prova a giustificare sostenendo che non voleva ridere dei tumori. Non voleva ridere dei tumori d’accordo, ma appare con chiarezza il suo essere servo dei padroni, del potere, di chi fa affari sulla pelle dei cittadini. Stramaledetti ipocriti! Ha detto bene ieri Luigi Di Maio quando ricordava che se questa è la sinistra meglio non averne mai fatto parte. Io, ahimè, ci ho creduto nella sinistra. L’ho sostenuta e l’ho votata poi ho capito e mi sono disintossicato. Vi chiedo scusa e vi imploro il perdono ricordandovi che il perdono serve essenzialmente a chi perdona. A riveder le stelle!

Di Battista (M5S)

Fedro - Il lupo e il cane

QUANTO SIA DOLCE LA LIBERTÀ, VOGLIO ESPORLO IN BREVE.

 UN LUPO SI IMBATTÉ PER CASO IN UN CANE BEN PASCIUTO.

SI SALUTARONO E SI FERMARONO A PARLARE: "DIMMI UN PO', COME FAI A ESSERE COSÌ BELLO LUSTRO? CHE COSA HAI MANGIATO PER AVERE MESSO SU TANTA CARNE? IO, CHE SONO MOLTO PIÙ FORTE, MUOIO DI FAME".

 IL CANE CON FRANCHEZZA: "PUOI ESSERE NELLA MIA STESSA CONDIZIONE SE SEI DISPOSTO A PRESTARE AL PADRONE UN SERVIZIO COME IL MIO".

"QUALE?", CHIESE IL LUPO.

 "CUSTODIRE IL PORTONE E PROTEGGERE DI NOTTE LA CASA DAI LADRI".

"IO SÌ, SONO PRONTO.  ORA MI TOCCA SOPPORTARE NEVE E PIOGGIA; DURA È LA VITA CHE TRASCINO NEI BOSCHI. COME SAREBBE PIÙ FACILE PER ME VIVERE SOTTO UN TETTO, E SAZIARMI DI CIBO ABBONDANTE SENZA FARE NULLA!". "ALLORA VIENI CON ME".

 CAMMIN FACENDO, IL LUPO SCORGE IL COLLO DEL CANE SPELATO DALLA CATENA. "COME TE LO SEI FATTO, AMICO?"

 "NON È NULLA".

 "MA DIMMELO, PER PIACERE".

"DATO CHE APPAIO AGGRESSIVO, DURANTE IL GIORNO MI TENGONO LEGATO, PERCHÉ DORMA QUANDO C'È IL SOLE, E STIA SVEGLIO QUANDO È NOTTE: MI SCIOLGONO AL CREPUSCOLO, E ALLORA VADO IN GIRO DOVE MI PARE. MI PORTANO IL PANE SENZA  CHIEDERLO; IL PADRONE MI DÀ GLI OSSI DELLA SUA TAVOLA; LA SERVITÙ MI GETTA BOCCONI E LE PIETANZE DI CUI NON HA PIÙ VOGLIA. COSÌ, SENZA FATICA, LA MIA PANCIA SI RIEMPIE".

 "DI' UN PO', SE TI VIENE VOGLIA DI ANDARTENE A ZONZO, HAI LA LIBERTÀ DI FARLO?"

"MA CERTO CHE NO", RISPOSE.

"GODITI PURE, CANE, LE DELIZIE CHE DECANTI: NON VOGLIO ESSERE RE, SE NON POSSO ESSERE LIBERO COME VOGLIO IO".

 

L'Alfabeto della Vergogna

alfabeto_vergogna_.jpg

 

I nomi dei presidenti delle Commissioni parlamentari, spartite tra pdl e pdmenoelle (per questo hanno aspettato di fare il governo prima di istituirle...), sono un potente vaffanculo alla Nazione. La lista della vergogna comprende trombati, inquisiti, mariti, vecchie scarpe dell'inciucio, riscossori di premi partita, trombettieri del falso, senatrici da supermarket con la scorta. Un tocco di P2 più un tocco di D'Alema. Persone nominate per aver fottuto Prodi alle elezioni presidenziali o per il loro instancabile leccare il culo da sempre a Berlusconi. C'è dentro di tutto, un minestrone di falliti, riciclati, bocciati alle politiche, di eterni ritornanti. Questa lista è una provocazione verso i cittadini per scelta delle persone e per la loro generale incompetenza. Se ci fosse una Commissione per i Cessi di Montecitorio occuperebbero anche quella, metà chiappa pdl, metà chiappa pdmenoelle e lascerebbero il cesso da pulire alla finta opposizione di Sel.


L'Alfabeto della Vergogna (*)

Camera
B come Boccia (Bilancio)
B come Bordo (Politiche UE)
C come Capezzone (Finanze)
C come Cicchitto (Esteri)
D come Damiano (Lavoro)
E come Epifani (Attività produttive)
F come Ferranti (pd) (Giustizia)
G come Galan (Cultura)
M come Meta (Trasporti)
R come Realacci (Ambiente)
S come Sani (pd) (Agricoltura)
S come Sisto (Affari Costituzionali)
V come Vargiu (Affari Sociali)
V come Vito (Difesa)

Senato
A come Azzolini (Bilancio)
C come Casini (Esteri)
D come De Biasi (Sanità)
F come Finocchiaro (Affari costituzionali) 
F come Formigoni (Agricoltura)
L come Latorre (Difesa)
M come Marcucci (Cultura)
M come Marinello (Ambiente)
M come Marino (Finanze)
M come Matteoli (Telecomunicazioni)
M come Mucchetti (Industria)
P come Palma (Giustizia)
S come Sacconi (Lavoro)

(*) Consigliato ai costipati per facilitare l'evacuazione (è una meraviglia) e per chi voglia facilitare i conati di vomito (non sarete delusi). Leggere lentamente l'elenco per evitare effetti collaterali come la perdita completa dell'equilibrio nervoso e l'insorgere di aggressività incontrollata.

 

Tutti contro il M5S: lei è onesto, come si permette?

Ieri le aperture di quasi tutti i giornali italiani erano dedicate al presidente Napolitano che accusava i “fanatici della moralizzazione”. Monito assai curioso perché sarebbe come prendersela con i fanatici dell’acqua potabile o dei limiti di velocità. Poiché, secondo il Devoto-Oli, moralizzare significa “ricondurre all’osservanza dei criteri prescritti dalla onestà e dalla rettitudine”, viene il dubbio che onestà e rettitudine stiano diventando parole pericolose o comunque da non sbandierare troppo per non disturbare la quiete dei disonesti. Neanche a dirlo, il capo dello Stato ce l’aveva con quelli del M5S che sere fa in una bella puntata di Otto e mezzo erano anche il bersaglio dello psicanalista Massimo Recalcati, che sul tema si era già espresso su Repubblica. In una dotta lezione su come si sta al mondo, il movimento di Grillo veniva descritto come generatore di critiche sterili in quanto “dominato da quel fantasma di purezza che accompagna tutti i rivoluzionari più fondamentalisti”: fantasma, secondo lo studioso, presente al centro della vita psicologica degliadolescenti.

Insomma, “proclamando la sua diversità assoluta e continuando a stare fuori dal sistema, fuori dai circoli mediatici, fuori da ogni gestione partitocratica del potere”, il grillismo non potrà mai generare il cambiamento promesso. Un invito a diventare presto come gli altri, nominando i propri saggi, trattando posti di governo e di sottogoverno e magari facendosi vedere spesso a Ballarò. Colpisce la fretta con cui si chiede la mutazione dei troppo puri per liberarli dalle ubbie adolescenziali. Sono a Roma da appena un mese e già questi giovanotti, che girano con lo zainetto sulle spalle e pretendono che gli eletti in Parlamento lavorino invece di stravaccarsi in attesa del nulla, cominciano a stare sulle palle ai cultori della realpolitik.

Quasi vent’anni fa, in un magistrale “Elogio funebre della Dc”, Pietro Citati descrisse la tecnica dei democristiani di fronte al nemico. Farlo spossare e sfinire, “e allora essi lo avvolgevano, lo penetravano, lo trasformavano a poco a poco in se stessi, con quell’arte dell’assimilazione nel quale erano maestri”. Perciò, professor Recalcati, non disperi. Quegli strani cittadini animati dal “fantasma della purezza” prima o poi saranno penetrati e assimilati. Basta trovargli dei tutor all’altezza. Per esempio, un ciclo di lezioni sulla “gestione partitocratica del potere” a cura dell’onorevole Giggino ‘a Purpetta, con dispense dell’ex sottosegretario emerito Nick Cosentino. E così, con buona pace del Quirinale, avremo sconfitto anche questi pericolosi fanatici dell’onestà..

 

crono_mangia_figlio.jpg

 

Immagine: Particolare di Saturno che divora i suoi figli, di Francisco Goya

Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino "Nomen nescio : nome non conosco". Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce "figlio di" risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono iPadri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent'anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent'anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla. I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell'altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi.

 



"Cara Roberta, Vito e gli Amici in Parlamento,
vorrei esprimere a voi e a tutti i Deputati e Senatori la mia solidarietà ed affetto per tutto quello che state passando dentro quelle stanze e che molti di noi attivisti non percepiscono fino in fondo.
Immagino la responsabilità che sentiate in questo momento: dove ogni vostro gesto o parola sapete che potrebbe cambiare il corso degli eventi.
Non temete e siate forti.
Voi siete gli uomini e le donne del popolo che noi stessi abbiamo voluto lì dentro e che in essi ci riflettiamo. Noi non avremmo fatto meglio di voi. Vorrei che sappiate che percepiamo il disagio, il senso di inadeguatezza, l'adrenalina a mille e la frustrazione che ti travolge quando sai che hai in mano il futuro della nostra gente. Ricordate sempre che il peggiore di voi è di certo migliore di tutti questi Professionisti della Politica che vi stanno attaccando in continuazione, tentano di manovrarvi e scaricare su di voi responsabilità antiche.
Abbiate fiducia e continuate cosi! 
Sappiamo tutti che vi abbiamo lanciato in un volo senza paracadute e ve ne chiediamo scusa. Arriva fino noi il vostro smarrimento quando vi sentite soli e bersagliati soprattutto dal fuoco amico. Il web porta a veloci sentenze, senza tener conto che la realtà ha mille altre sfaccettature. Siamo pienamente coscienti che vi troverete a spalare tutta la merda che questi signori del potere hanno prodotto negli anni. Ne troverete tanta e ancora e ancora, ma non dovrete far altro che gettarla fuori dal palazzo così che il tanfo arrivi fino ai confini d'Italia e oltre. Non dimenticate mai che i vostri timori di sbagliare sono senso di Responsabilità e Coscienza. Una coscienza che questi AFFAMAPOPOLI della politica non hanno mai avuto. Non dimenticate mai da dove venite, ma soprattutto, dove dobbiamo mandarli! Tenete duro ragazzi! Sappiate che la base sana del MoVimento è con voi."

 Gloria Rossi MU I Grilli Prenestini Palestrina Rm

20inciucio.jpg

 

"I 5 Stelle che han votato Grasso contro Schifani sapevano bene chi è Schifani e hanno scelto il meno peggio, cioè Grasso. Ma non avevano la più pallida idea di chi è Grasso, e questo è un bel problema. Specie per chi dice di informarsi sul web per sfuggire alla propaganda di regime. Se l’avessero fatto davvero, avrebbero scoperto che il dualismo Schifani-Grasso era finto. Schifani è sempre piaciuto al Pd, che infatti 5 anni fa non gli candidò nessuno contro, votò scheda bianca e mandò la Finocchiaro a baciarlo sulla guancia. Quando poi il sottoscritto raccontò in tv chi è Schifani, i primi ad attaccarmi furono Finocchiaro, Violante, Gentiloni, il direttore di Rai3 Ruffini e Repubblica. Schifani era il pontiere dell’inciucio Pdl-Pd. Così come Grasso che, per evitare attacchi politici, s’è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini più scomode su mafia e politica, mentre altri pm pagavano e pagano prezzi indicibili per le loro indagini. Nessuno l’ha scritto, nei soffietti al nuovo presidente del Senato: ma Grasso, quando arrivò alla Procura di Palermo nel 2000, si ritrovò Schifani indagato per mafia e lo fece subito archiviare (l’indagine fu riaperta dopo la sua dipartita). Così, un colpo al cerchio e uno alla botte, divenne il cocco del Pdl (che lo impose alla Pna, estromettendo per legge Caselli), del Centro (che voleva candidarlo) e del Pd (che l’ha candidato). Ma ciò che conta in politica non è la verità, bensì la sua percezione: perciò sabato era difficile per i grilli siculi non votare un personaggio da tutti dipinto come un cavaliere senza macchia e senza paura. Anche stavolta i media di regime ce la mettono tutta per fare il gioco dei partiti, con il sapiente dosaggio di mezze verità e mezze bugie e il dizionario doppiopesista delle grandi occasioni. 
Leninismo. La regola base della democrazia è che si decide a maggioranza e chi perde si adegua o esce (salvo poche questioni che interpellano la coscienza individuale). Così ha fatto M5S sui presidenti delle Camere, decidendo a maggioranza per la scheda bianca. Ma, siccome non piace al Pd, la minoranza diventa democratica e la maggioranza antidemocratica. “Leninista”, dice Bersani, senza spiegare con quale metodo democratico è passato in 48 ore dall’offerta delle due Camere a Monti e M5S, al duo Franceschini-Finocchiaro, al duo Boldrini - Grasso. 
Dissenso. Da che mondo è mondo il parlamentare che approfitta del segreto dell’urna per impallinare il suo partito è un “franco tiratore”. Ma, se è di M5S, la sua è una sana manifestazione di dissenso contro la pretesa di Grillo di telecomandarlo.Indipendenza. Per vent’anni, se uno passava da destra a sinistra era un “ribaltonista”, mentre se passava da sinistra a destra era un “responsabile”. Ora, se un grillino porta acqua al Pd è un bravo ragazzo fiero della sua indipendenza; se resta fedele al suo movimento e ai suoi elettori, è un servo del dittatore Grillo. 
Scouting. Quando B. avvicinava uno a uno gli oppositori per portarli con sé, era “mercato delle vacche”, “compravendita”, “voto di scambio”. Se Bersani sguinzaglia gli sherpa ad avvicinare i grillini uno a uno, è “scouting” e odora di lavanda. 
Epurazione. Se Pd, Pdl, Udc, Lega espellono un dirigente che ha violato le regole, è legalità. Se lo fa M5S, è “epurazione”. Rivolta. Ci avevano raccontato che Adolf Grillo e Hermann Casaleggio lavano il cervello al popolo del web e censurano sul blog i commenti critici (un po’ incompatibili col lavaggio del cervello). Ora scopriamo che c’è la “rivolta del web” pro-dissenzienti. Ma anche, dal sondaggio di Mannheimer sul Corriere, che il 70% degli elettori M5S è contro l’inciucio col Pd. Gentili tromboni, potreste gentilmente mettervi d’accordo con voi stessi e poi farci sapere come stanno le cose, possibilmente chiamandole col loro nome?" Marco Travaglio, editoriale del Fatto Quotidiano del 19 marzo 2013

 

    La trappola della Casta per il Movimento 5 Stelle  di Tao - Lunedì, 04 marzo @ 23:45:57. A quanto pare stanno fioccando petizioni di militanti del M5S per questa o quella soluzione alla crisi di rappresentanza istituzionale uscita dalle ultime elezioni.  Noi non siamo militanti del Movimento ma in quanto suoi elettori vorremmo esprimere alcune preoccupazioni. E le esprimiamo direttamente ai neo deputati e ai neo senatori cinquestelle che abbiamo eletto.  Una delle “soluzioni” che si stanno facendo largo nella confusione generale è questa: associare il M5S in un’operazione di “rinnovamento” che accolga in qualche misura le proposte di ritrutturazione-moralizzazione della politica: riduzione del numero di parlamentari e dei loro emolumenti, finanziamento pubblico ai partiti, legge elettorale e magari anche una qualche forma di “politometro” cioè lo screening patrimoniale all’inizio e alla fine di un mandato (cosa che se ben ricordiamo in Francia si fa da sempre o si faceva). Pur di uscire dall’impasse la “casta” è disposta a provvedimenti in questo senso, ancorché piangendo molte lacrime.  
Ma la “casta” non è solo una banda di persone attaccate con le unghie e coi denti ai propri privilegi, pronta a corrompere e a farsi corrompere. 
Certamente questa indubbia caratteristica spicca in un Paese in cui vengono richiesti continui “sacrifici”. 
Ma il problema e proprio questo: mentre i signori del prossimo governo o semi-governo attueranno una politica di cosmesi con l’aiuto da loro auspicato del M5S (che poi getteranno sul piatto delle prossime elezioni come una loro “conquista”), la politica di austerity del precedente governo bipartisan continuerà il suo corso coi meccanismi già messi in movimento e con altri che verranno ben nascosti, complici i media, dai fuochi pirotecnici attorno alle misure di moralizzazione politica.
2. Facciamo solo alcuni esempi. 
Anche quest’anno dovrà essere pagata l’IMU. L’Istat ha già detto alla fine dell’anno scorso che gli Italiani non hanno più soldi per pagare un’altra volta questa tassa. Se non si correrà ai ripari saremo costretti a vedere un Paese di famiglie e di piccolo-medie aziende che si indebitano con le banche (se non addirittura con gli strozzini) per pagare una tassa statale. Una base di debiti forse pronta a trasformarsi in una nuova ondata di derivati, un’incredibile “cartolarizzazione” della vita delle famiglie italiane e del tessuto produttivo capillare del Paese che nemmeno lo Sceriffo di Nottingham avrebbe avuto la fantasia di concepire, degna dei Vicerè inglesi in India.
Un secondo esempio. Le Fondazioni bancarie sono pronte al colpo di mano per prendere il controllo della Cassa Depositi e Prestiti, cioè di quell’istituto nato per raccogliere il risparmio postale dei cittadini e utilizzarlo per il finanziamento a tassi agevolati degli investimenti degli enti locali.
Un istituto con grande disponibilità di liquidità (circa quattro volte l’insieme di tutte le nostre banche private) che il buon senso vorrebbe che fosse trasformato in un istituto di interesse pubblico anche con la possibilità di comprare titoli di Stato (cosa già oggi possibile). Ma con un regolamento golpista che consegna grandi poteri decisionali ai soci di minoranza (proprio le Fondazioni bancarie) si è invece deciso di trasformarlo in una vera e propria merchant bank. E il fiduciario delle Fondazioni è, guarda caso, Franco Bassanini, nome di prestigio del PD. 
Così mentre si imbiancheranno i sepolcri, il saccheggio del Paese proseguirà su un binario prestabilito, tirando in ballo come al solito, se necessario, i metafisici “mercati” e gli “accordi europei” sul cui marmo è stata incisa l’Agenda Monti per renderla capace di sfidare ogni intemperie politica. 
Non bisogna poi scordarsi dell’altra cassaforte che viene abitualmente saccheggiata quando c’è da mettere mano ai soldi degli Italiani, cioè l’INPS.
La cosiddetta “riforma” delle pensioni continuerà nel suo lavoro distruttivo. Anche in questo caso, mentre si moralizzerà la politica, gli esodati rimarranno senza stipendio, senza pensione e senza ammortizzatori sociali, cioè senza un euro. E solo una delle tante conseguenze, notevole perché narra molto bene della cialtroneria del fu “tecnico” e di chi lo ha sostenuto. 
E infine con o senza moralizzazione della politica la “riforma” del mercato del lavoro proseguirà con le sue gambe, indipendentemente, come ben sanno le migliaia e migliaia di nuovi licenziati, i precari a vita, chi non ce la fa più.
La sonora sconfitta dell’ex magistrato Ingroia, sostenuto dall’ex magistrato De Magistris, in una lista dove spiccava il nome dell’ex magistrato Di Pietro, dovrebbe aver fatto capire che ormai gli Italiani sanno che le “soluzioni” basate sul rigore delle corti di giustizia, sebbene diano alcune soddisfazioni e siano, ovviamente, anche doverose, non risolvono i problemi del Paese. La crisi non si risolve con la lotta conseguente alla mafia. Semmai è la mafia che sguazza nella crisi, nella sua gestione finanziarizzata.
3. Insomma, i tempi della gestione devastante di questa crisi epocale, sistemica, in cui i ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri, in cui tutto viene rimesso in discussione, non sono gli stessi della politica, sono più veloci. 
Mentre a Montecitorio si cercherà la pietra filosofale del risparmio sui costi della politica, in altri palazzi del potere reale si saccheggerà ricchezza reale. 
Cari neo eletti del Movimento 5 Stelle, gli stipendi dei parlamentari, le loro impunità, i loro privilegi, le loro auto blu, il loro sottobosco di clientes, la loro quasi istintiva amoralità civica sono insopportabili. Lo sono sempre stati e ora solo con una faccia come il culo questi signori hanno preteso e pretendono “sacrifici”. Bisogna spazzare le stalle di Augia, sono troppo maleodoranti. È indubbio. Ma non bisogna scordarci della scia di devastazioni che lascia la loro politica di “sacrifici” e soprattutto delle sue finalità, ci fossero al governo anche le persone più specchiate del mondo. 
E infine, ricordatevi che nel famoso Palazzo non si prendono tutte le decisioni. Anzi. 
A piazza San Giovanni abbiamo tutti fatto “Boom” al presidente Napolitano in visita a Berlino. Ma prima di andare a Berlino, sempre sotto elezioni, era andato a Washington. Per un cordiale incontro con Obama? Ma va là. Era andato a recepire la “linea” imperiale, sicuramente illustrata nel doveroso linguaggio diplomatico, che poi è andato a negoziare in Germania. Perché questa crisi sistemica pone grossi problemi globali da risolvere, mette in moto grandi conflitti, contrappone interessi che devono essere negoziati. 
Noi, in tutto ciò, siamo tra le varie ed eventuali, non certo in cima ai loro pensieri. I nostri soldi sì, ma noi no.
Si sono chiesti tutti dopo il disastro elettorale del PD, perché questo partito non sia voluto andare alle elezioni quando è caduto il governo Berlusconi. Ma che domanda è? Siamo seri! Lo sanno anche i sassi che non si è votato perché Napolitano aveva già da un pezzo preparato il golpe bianco con Monti e il PD doveva ubbidire.
Marco Travaglio ha scritto che a D’Alema la soluzione “inciucio” (o “governissimo”) scatta automaticamente come il braccio del Dottor Stranamore. E’ un po’ di più, caro Travaglio. D’Alema ha i riflessi condizionati da un quadro politico imperiale e subimperiale (che ovviamente non vanno sempre d’accordo) e solo in questo schema si muove più o meno in automatico. 
Quindi, attenzione ai poteri decisionali reali, perché da lì provengono i missili più potenti e magari le benedizioni col randello nascosto dietro la schiena.  E quindi, cari neo eletti del Movimento 5 Stelle, non scordatevi del contesto internazionale. E soprattutto di quello europeo, che ci è più prossimo. 
Provate a pensare se non è il caso di riprendere lo slogan "No taxation without representation": o la UE diventa una struttura federale politica e fiscale con un Parlamento elettivo che decide, e non che si limita a ratificare le decisioni di una Commissione esclusiva ed escludente, o è in grado di ricostruire a livello sovranazionale tutte le istanze democratiche rappresentative che vengono sottratte a livello nazionale e a riequilibrare le politiche economiche e fiscali, oppure è meglio una separazione consensuale. 
Senza dimenticarci, ovviamente, che la vera agorà democratica, come tutti noi sappiamo, è da costruire altrove, cioè nelle comunità. 
Vi salutiamo con cordialità augurandovi battaglie vittoriose. 
PixelFonte: www.megachip.infoLink: http:// www.megachip.info/tematiche/beni-comuni/9888-la-trappola-della-casta-per-il-movimento-5-stelle.html5.03.2013 

Vendola si è ingrillato all'improvviso dopo le elezioni. Si è vestito di nuovo come le brocche dei biancospini. Sembra un'altra persona. Ha un rinnovato linguaggio, comunque sempre variegato, e adopera inusitate e pittoresche proposizioni verso il M5S. Vendola ci ama:
"Grillo non è un fantasma per il quale bisogna convocare l'esorcista, è un nostro interlocutore"
"Abbiamo il dovere di dialogare con Grillo non a prescindere dai programmi, ma partendo dai programmi"
"Grillo è un interlocutore necessario"

E' lo stesso Vendola che il 20 febbraio 2013, a tre giorni dall'appuntamento elettorale, su La 7 spiegava: "Grillo è un populista di piazza. Grillo è il virtuoso della demolizione ma chi ricostruirà il Paese? Grillo è un'evoluzione di Berlusconi".

In campagna elettorale Vendola si era speso a mio favore con dichiarazioni di miele:
"Vedo in lui lo stesso populismo che ha alimentato la marcia su Roma"
"Attenzione, anche Hitler sembrava un comico, poi è passato da una birreria alla cancelleria"
"Grillo? Populismo inquietante"
"Grillo è populismo di tipo nuovo"
"Beppe Grillo è un fenomeno di populismo. E il populismo è un nemico, che alimenta regimi reazionari"
"Grillo predicatore autoreferenziale"
"Grillo è un populista, investe sulle macerie"
"Il Grillo di oggi? Sembra il Berlusconi di 20 anni fa"
"Beppe Grillo magma di subculture populiste"
"Grillo è una cosa antica. Se studiamo la storia a cavallo delle due guerre si possono rintracciare i segnali di una cultura antipolitica, preludio al fascismo"
"E' un fondamentalista, maschilista e sessista"
Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Vendola, perciò, deve essere molto intelligente!

 

GF SPORT

Commenti: 1
  • #1

    Amelio (martedì, 26 febbraio 2013 21:48)

    siamo pronti